In un libro del 1989 Jonathan Bate attribuisce al Romanticismo britannico una “costituzione culturale di tipo shakespeariano” sostenendo l’esistenza di un influsso e di una contaminazione estetica che va ben oltre l’interesse teatrale che i romantici ebbero per il drammaturgo elisabettiano. Alle numerose rappresentazioni teatrali si uniscono una grande quantità di testi critici dedicati a Shakespeare e alle sue opere, nonché una produzione iconografica di notevole interesse.