Questo prodotto interattivo prende le mosse dal testo di Anne Friedberg The Virtual Window: From Alberti to Microsoft (2009, The MIT Press) e offre al visitatore l'opportunità di ripensare in maniera critica le dinamiche di funzionamento che soggiacciono all'evoluzione delle tecnologie della visione.
Attraverso una stretta collaborazione con Erik Loyer, Anne Friedberg riesce ad utilizzare il formato interattivo per dare luce ad una vera "messa in scena" del paradigma critico dello Split Optic. Secondo la teorica, infatti, l'esperienza contemporanea è costituita dalla contemporanea compresenza di passato e presente nell'attività visiva tout-court. Attraverso la giustapposizione di aperture, contenuti e osservatori-avatar, The Virtual Window Interactive ci invita a ripensare criticamente il nostro passato visuale, e a farlo alla luce dell'attuale sensibilità ma senza dimenticare ciò che costituisce il background storico delle nostre alfabetizzazioni visive.
Un insieme realmente eclettico di materiali pone all'interno dello stesso continuum quiz televisivi di grande successo, Hitchcok e Rembrandt, e non c'è nulla, in questo virtuale mondo fatto di finestre, che possa impedire all'osservatore di guardare un film in cinemascope attraverso l'interfaccia di un iPod, o di seguire degli estratti di I Love Lucy dentro la cornice di un'antica vetrata cattedrale.