La Madonna con il Bambino e Sant’Anna costituisce, insieme alla Battaglia di Anghiari, il progetto più ambizioso della maturità di Leonardo. Quest’opera è il frutto di una lunga ricerca che ha ossessionato l’artista dal 1501 fino alla morte, nel 1519.
Grazie all’accuratissimo restauro appena terminato, la mostra permette di ammirare questo capolavoro come nessuno l’ha più visto dal tempo in cui Leonardo l’ha dipinto. Il catalogo che accompagna l’esposizione rivela, attraverso le campagne fotografiche condotte durante il restauro, tutto lo splendore dei colori utilizzati nella Sant’Anna, finora coperti dal giallo delle vernici, mettendo in luce dettagli pressocché inediti dell’opera e ne ricostruisce, attraverso i documentatissimi saggi, la tormentata creazione.
Oltre al restauro, la mostra offre l’occasione di vedere riuniti l’uno accanto all’altra, per la prima volta dalla loro creazione, il dipinto del Louvre e il cartone preparatorio della National Gallery di Londra, insieme ai numerosi schizzi, studi della composizione e disegni preparatori autografi, conservati in diversi musei del mondo, permettendo al pubblico di farsi un’idea precisa del modus operandi di Leonardo e dell’impatto di quest’opera sui contemporanei. La mostra raduna infatti attorno alla Sant’Anna più di 140 opere tra disegni e dipinti di Leonardo – come il San Giovanni Battista o la Vergine delle Rocce – e di artisti del suo tempo, come Raffaello e Luini, ricollocandola cronologicamente all’interno della carriera di Leonardo e nel contesto storico-artistico coevo. Opera della maturità artistica e tecnica di Leonardo, la Sant’Anna ne è il testamento artistico, e come tale ha avuto una considerevole influenza sull’evoluzione delle arti, specialmente nell’Italia di primo Cinquecento, ma non solo, come documentano le opere a confronto di Michelangelo, Solario e Andrea del Sarto, fino a Odilon Redon o Max Ernst.