Monika Bulaj: Nur/Luce. Appunti afgani
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Fino al prossimo 23 settembre Trieste ospiterà centosettanta scatti dell'artista polacca, che in questo lavoro ha saputo offrirci una serie di immagini intense, vissute, eleganti e al contempo coraggiose del volto meno noto di una regione ormai tristemente sovra-rappresentata dai media informativi di tutto il mondo. La fotografia di Monika Bulaj riesce ad essere incisiva, a dare forma ad un caos visivo sempre più stratificato e complesso: si tratta di uno stile raro, attraverso il quale la fotografa è capace di dare una "forma" alla realtà. I suoi temi spaziano dalla spiritualità delle grandi religioni monoteiste al reportage di guerra. Uno sguardo "on the road" che riesce a sublimare nell'immagine l'enorme forza interiore che permea le anime umili delle popolazioni che soffrono ancora la fame, la miseria e il terrore.

Rifiutando di viaggiare con i militari come fotografa ‘embedded’, Monika Bulaj è riuscita a mescolarsi con le persone e a vivere le tradizioni dei luoghi visitati, siano essi villaggi kirghisi che città-spettro come Kabul, ottenendo completa fiducia, tanto da riuscire a scattare anche in situazioni particolarmente delicate come ospedali, moschee, bagni pubblici, palestre, scuole e prigioni. Il suo lavoro mette in luce un altro Afghanistan, spesso nascosto dagli stereotipi e mascherato dai pregiudizi, quello delle donne, raccontate attraverso scatti che catturano le loro espressioni più autentiche.
Un viaggio solitario nella terra degli Afghani. Dividendo il cibo, il sonno, la fatica, la fame, il freddo, i sussurri, il riso, la paura. Spostandosi con bus, taxi, cavalli, camion, a dorso di yak. Dal confine iraniano a quello cinese sulle nevi del Wakhan, armati soltanto di un taccuino e una Leica, fatti per l’intimità dell’incontro. Balkh, Panjshir, Samanghan, Herat, Kabul, Jalalabad, Badakshan, Pamir Khord, Khost wa Firing. Uno slalom continuo per evitare i banditi targati Talib, seguendo la complicata geografia della sicurezza che tutti gli afghani conoscono.


Monika Bulaj (1966) è una fotografa, documentarista e reporter polacca. Da anni vive in Italia, a Trieste. Ha collaborato per diverse testate giornalistiche tra le quali Il Venerdì di Repubblica, National Geographic, EAST – European and Asian Strategies, La Repubblica, La Repubblica delle Donne, Io Donna – Corriere della Sera, Internazionale. Ha pubblicato diversi libri tra i quali “Libya felix”, Mondadori 2002; “Donne, storie e progetti”, Alinari 2004; “On the move”, SKIRA 2007; “Genti di Dio. Viaggio nell’Altra Europa”, con la prefazione di Moni Ovadia, Frassinelli 2008. Nel 2005 ha vinto il premio Grant in Visual Arts 2005 da parte di European Association for Jewish Culture e nel 2009 il Premio Chatwin “Occhio assoluto”.  






Monika Bulaj
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