David Claerbout
EVENTI



Questa mostra a cura di Saretto Cincinelli propone al pubblico italiano David Claerbout, uno degli artisti più innovativi tra coloro che, nel panorama internazionale, lavorano con le immagini in movimento, e la cui ricerca, pur non molto nota nel nostro paese, negli ultimi anni è stata al centro di importanti personali tenutesi al Centre Pompidou, Parigi (2007); al De Pont Museum for Contemporary Art, Paesi Bassi (2009); al Wiells, Bruxelles e al San Francisco Museum of Art (2011); alla Secession, Vienna e alla Parasol unit foundation for contemporary Art, Londra (2012) e di mostre internazionali che hanno tematizzato l’interesse degli artisti contemporanei per la dimensione temporale di cinema e video.
L’intento del Mart è quello di introdurre il pubblico italiano ad una ricerca che, tramite l’esplorazione della natura temporale dell’immagine e la problematizzazione dei confini che separano immagine statica e immagine in movimento, permette di capire come l’utilizzo del digitale, in chiave non meramente spettacolare, abbia aperto nuovi orizzonti percettivi, estetici e concettuali alla visione contemporanea.
Realizzata in stretta collaborazione con l’artista, la mostra offre un’importante panoramica di videoinstallazioni inedite nel nostro paese - da "Untitled (Single Channel View)", 1998-2000, giungono sino a "The Quiet Shore", 2011 - con le quali David Claerbout si è affermato come uno dei più acuti indagatori del rapporto che si instaura tra tempo e medium filmico e fotografico.
L’allestimento, affidato all’architetto Pedro Sousa, rimuovendo completamente la naturale gerarchia degli spazi del primo piano del museo, crea un ambiente totale, in cui opere e architettura appaiono completante integrate, al punto che risulta arduo stabilire se sia l'opera a modulare la spazialità preliminare o lo spazio ad essere predisposto per accoglierla.
Tra le opere proposte, “Bordeaux Piece”, 2004 che mostra - calando un’azione che si replica in maniera quasi identica in un tempo che invece si trasforma silenziosamente dell’alba alla notte nel suo monumentale perdurare - più che la decostruzione di una situazione narrativa una sorta di incantamento temporale che sposta insensibilmente l’accento dalla durata dell’evento all’evento della durata; “Sections of Happy Moment”, 2007, che fissa la molteplicità dei punti di vista impliciti in un istante dischiuso, dilatando interminabilmente il tempo della sua durata e facendoci percepire la simultaneità spaziale come progressione temporale; “Riverside”, 2009, che, come molte delle opere dell'artista, giocando con le aspettative precostituite dello spettatore, mostra come contemporanei due eventi che si svolgono in uno stesso luogo ma evidentemente in tempi radicalmente diversi; “The American Room”, 2009, in cui interventi impercettibili ed estremamente sofisticati tendono a mettere in dubbio l’autorità della fissità fotografica, del movimento filmico e della distanza spaziale, producendo nello spettatore la sensazione di potersi muovere liberamente nel tempo congelato di una foto, o infine “The Quiet Shore”, 2011, che, con il suo incantamento di un istante, testimonia l’interesse dell’artista per quel che potremmo definire la soglia della visione, una soglia che sembra far retrocedere l’immagine e il racconto sino allo stadio del suo annunciarsi, quando pare ancora capace di mantenere intatte tutte le sue potenzialità.

 
"Nella mostra dedicata a David Claerbout, lo spazio è costruito tenendo conto di tutti gli elementi: l’architettura, la specificità delle opere di Claerbout, il ragionamento che esse instaurano tra di loro e con lo spettatore, il punto di vista dell’artista, del curatore, del direttore, dell’architetto a cui è stato affidato l’allestimento.
Una coralità che restituisce un’esperienza, una mostra consacrata al video come non l’avete mai vista, un progetto globale che richiede partecipazione".
Cristiana Collu 


15 dicembre ore 17,30 :: sala conferenze del MART


SPAZIARE IL TEMPO | Focus su Denis Claerbout

Introduce: Cristiana Collu - Direttore del Mart
modera: Denis Viva

Intervengono:
Saretto Cincinelli | Curatore della mostra di David Claerbout
Valentina Valentini | Università "La Sapienza" - Roma
Fernando Castro Flòrez | Università Autonoma di Madrid
Philippe Dubois | Università di Liegi e Sorbonne Nouvelle – Paris III

 

Responsabile Comunicazione: Flavia Fossa Margutti

Ufficio stampa:
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la mostra